LA MORTE DEL PAPA

CITTA' DEL VATICANO - 'Il Santo Padre e' deceduto questa sera alle ore 21.37 nel Suo appartamento privato'.E' quanto ha detto il portavoce vaticano, Joaquin Navarro Valls.
Giovanni Paolo II aveva ricevuto l'estrema unzione dopo uno choc settico e un collasso cardiocircolatorio.
Rispettata la sua volonta' di rimanere sino alla fine in Vaticano.

Karol Wojtyla era nato il 18 maggio 1920 a Wadowice.
Eletto pontefice nell'ottobre 1978, è stato il primo Papa non italiano dopo 455 anni e il primo polacco.
Da qualche mese le sue condizioni di salute erano peggiorate, con due ricoveri al Gemelli.
Quello di Giovanni Paolo II è il papato dei record, tra i quali anche quello di essere uno dei più lunghi di sempre, a cavallo di due millenni.
Papa Wojtyla, eletto al soglio pontificio il 16 ottobre del 1978, sfiora i 27 anni di regno ed è il terzo papa per durata nella storia bimillenaria della Chiesa contando anche San Pietro cui la tradizione della Chiesa attribuisce, come primo successore di Cristo, una durata in carica tra i 34 ed i 37 anni.
Un confronto storicamente più preciso va però fatto con Pio IX che è stato Papa per ben 31 anni, 7 mesi, 21 giorni (dal 1846 al 1878); subito dopo Wojtyla, come durata del pontificato, viene Leone XIII (successore di Pio IX), che rimase in carica per 25 anni e 5 mesi, dal 1878 al 1903.
(Ansa.it  02/04/2005 21:37)

In questi momenti
di grande commozione, ci piace ricordare
Giovanni Paolo II,
il Papa che
più di ogni altro
ha lasciato una
grande impronta
alla nostra storia
ed alla nostra vita,
con l'immagine
del 15 settembre 1999, che ci vede vicini
al Santo Padre,
nella ricorrenza
del XXX°anniversario
di costituzione
del nostro
Gruppo Aziendale
Donatori di Sangue
Avis.

03/04/2005 dal sito dell'Avis nazionale.

In queste ore così cariche di emozione per la fine del cammino terreno di un grande Pontefice come Giovanni Paolo II°, anche l'AVIS Nazionale intende unirsi alla partecipazione per il dolore dell'intera Comunità  italiana e mondiale. Il ricordo del Suo Magistero rivive in questi momenti, soprattutto per i donatori, rispetto ai temi della donazione del sangue, come alta testimonianza di carità cristiana.
 
"E' in questa prospettiva che si evidenzia in tutta la sua nobiltà il servizio reso da voi, Membri dell'AVIS. Voi non vi limitate a donare qualcosa che vi appartiene, donate qualcosa di voi stessi. Che cosa vi è di più personale del proprio sangue? Nella luce di Cristo, il dono al fratello di questo elemento vitale acquista un valore che trascende l'orizzonte semplicemente umano".

Queste parole pronunciate il 1° luglio del 2000 nel corso del Giubileo delle Famiglie del Preziosissimo Sangue e dell'AVIS, sono quelle più significative che racchiudono in modo mirabile tutto il pensiero del Santo Padre sulla donazione del sangue, che molte volte e in tante altre occasioni Egli stesso ha avuto modo di indicare come vera solidarietà umana.

Il ricordo più vivo per l'AVIS rimane, comunque,
il grande abbraccio che Giovanni Paolo ha offerto ai quattromila soci donatori, accorsi da tutta Italia per l'Udienza del 27 Maggio del '98 per ribadirGLi il loro affetto. E Lui, ancora una volta,  ha detto una frase che oggi ritorna alla mente: "Vi ringrazio per la vostra grande generosità".

In diretto collegamento con quell'evento, l'AVIS, oggi, dinnanzi alla profonda tristezza per la scomparsa di un così grande Testimone di Amore e di Pace, ha deciso di ripubblicare il manifesto che aveva utilizzato per preparare quell'Udienza del'98, ribadendo e scrivendo  un grande Grazie per il Dono di Sé che il Santo Padre ha fatto all'umanità e a ciascuno di noi.

L'OMAGGIO DELLO SPORT ALL'ATLETA DI DIO - Lunedì 11 aprile - Centro Schuster di Milano

Raccogliendo le numerose richieste pervenute,
la Diocesi di Milano invita tutto il mondo dello sport
a fare memoria riconoscente di Giovanni Paolo II
,
il grande "
atleta di Dio", nella messa che
monsignor Mario Spezzibottiani (Moderator Curiae)
celebrerà lunedì 11 aprile, alle 20.30,
presso il Centro Schuster di Milano
(via Feltre 100).
Sono invitati atleti e dirigenti.

Un Papa sportivo,
che nel corso della sua vita ha praticato calcio, nuoto, sci, canoa, che amava camminare in montagna e che, per quanto gli è stato possibile, ha continuato a coltivare queste passioni anche dopo l'elezione a Pontefice.

Un Papa amico degli sportivi, al punto che volle celebrarne appositi Giubilei nel 1984 e nel 2000, oltre a incontrarne prestigiose rappresentanze in numerose occasioni: la Nazionale di calcio campione del mondo, la Ferrari, il Giro d'Italia...

Il mondo dello sport italiano ha reso omaggio a Giovanni Paolo II
- l'uomo che ha riempito gli stadi di tutto il mondo durante i suoi viaggi apostolici - svuotando le proprie arene e sospendendo le manifestazioni agonistiche per fare posto al silenzio e alla riflessione.

Lo stop è stato deciso dal Coni
intorno alle 13 di sabato 2 aprile. Impossibile, per il presidente del Comitato olimpico nazionale Gianni Petrucci, «avere da una parte il sentimento di vicinanza al Pontefice e dall'altra dover gioire per i risultati delle diverse competizioni».
Si sono quindi
fermati i campionati di calcio, di basket, di pallavolo, di hockey su ghiaccio (nella serata di sabato 2 si sarebbe dovuta giocare la sfida decisiva per lo scudetto tra Vipers Milano e Cortina), di rugby, di pallanuoto, di pallamano e di baseball. Tornei e manifestazioni di altre discipline, già in corso di svolgimento al momento della decisione del Coni, sono invece proseguiti.

La Rai ha annullato la diretta del Gran premio del Bahrain
di Formula 1, malgrado la contrarietà di Bernie Ecclestone. Il pilota italiano Jarno Trulli ha corso con un casco sul quale aveva messo due cuori rossi e le iniziali del Papa. Le Ferrari hanno gareggiato listate a lutto.

«Se n'è andato
il Papa degli sportivi, atleta tra gli atleti», ha detto Petrucci alla notizia della morte di Giovanni Paolo II, ricordando le tre occasioni in cui il Pontefice prese posto nella tribuna dello Stadio Olimpico di Roma. «È stato il Papa che ha scelto lo sport come uno dei principali veicoli di dialogo con l'umanità», ha ribadito il presidente della Figc Franco Carraro. «Segna la storia del terzo Millennio»: questo il commento del presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo.
Diverse società di serie A hanno dedicato spazio alla morte del Papa sui loro siti Internet.
L'Inter
- che sin da venerdì 1 aprile aveva collocato nella home page una grande foto del Papa - ha citato una frase pronunciata in occasione del Giubileo degli Sportivi nel 2000. Immagini ed espressioni di cordoglio anche sui siti di Milan, Juventus, Fiorentina, Roma, Lazio e Sampdoria.

Significativa la testimonianza del tiratore
Giovanni Pellielo, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Atene e uomo di profonda fede, in partenza per una competizione a squadre in Corea: «In Italia non avrei gareggiato. Forse nel disegno divino c'è scritto che io debba andare comunque, a portare la Parola del Papa e una testimonianza di fede in Paesi così lontani e con altre religioni».
Anche il Centro sportivo italiano ha partecipato al cordoglio per la scomparsa del Pontefice «che non ha mai fatto mancare all'associazione il suo paterno incoraggiamento, spronandola a proseguire nella sua opera di promozione dei valori umani e spirituali nello sport». Il Csi ha sospeso per un turno campionati, partite e ogni attività per ricordare «la figura di Papa Wojtyla, la sua straordinaria missione pastorale e il suo alto magistero per la salvaguardia della dignità e dell'integrità della persona umana nello sport».

Il Csi di Milano
ha ricordato le parole di esortazione che, in occasione del Giubileo degli Sportivi del 2000, Giovanni Paolo II rivolse alle migliaia di giovani presenti, affinché l'impegno di ciascuno, nello sport, fosse sempre quello di salvaguardare, innanzitutto, la dignità e l'integrità della persona umana.
Durante questo week-end, il Csi milanese ha invitato i propri atleti a leggere prima dell'inizio delle partite la Preghiera che il Santo Padre pronunciò in quell'occasione.

Signore Gesù Cristo, aiuta questi atleti a essere tuoi amici e testimoni del tuo amore.
Aiutali a porre nell'ascesi personale lo stesso impegno che mettono nello sport.
Possano essere, per quanti li ammirano, validi modelli da imitare.
Aiutali a essere sempre atleti nello spirito, per ottenere il tuo inestimabile premio:
una corona che non appassisce mai e che dura in eterno.   Amen.

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