Come tutte le cose di questo mondo, anche l'Avis necessita di un periodo di ...concepimento prima della nascita.
Ciò avviene nel settembre del 1926 quando il dottor Vittorio Formentano lancia, da un quotidiano del pomeriggio, un appello per la costituzione di un gruppo di donatori di sangue. Moltissimi lo leggono, pochissimi si presentano all'appello nello studio Ematologico Milanese, in via della Moscova 18, a Milano.
Gli entusiasti volontari si contano: sono 17.
Il dottor Formentano spiega loro perchè è necessario creare una associazione di donatori di sangue.

1) Perchè nei pochi ospedali dove si pratica la trasfusione del sangue ogni 
    volta che c'è bisogno di un donatore si deve affannosamente ricercare 
    un individuo disposto ad offrire la sua linfa per salvare una vita.

2) Perchè la trasfusione deve avvenire tra persone dello stesso gruppo 
    sanguigno per evitare complicazioni spesso anche mortali.

3) Perchè si deve essere sicuri che il donatore non soffra di mali trasmissibili 
    con la trasfusione.
4) Per cercare di sconfiggere la piaga del donatore professionista a pagamento

Sopra,  il dottor Formentano mentre esegue un prelivo nel 1927. Sotto, i volontari che risposero all'appello.

I 17 sposano le idee del dottor Formentano e si sottopongono agli esami.

Il dottor Formentano, insieme col fratello Eugenio, non ha intanto perduto tempo e ha gettato le basi per la costituzione pratica della futura AVIS. Ora non resta che consultarsi con gli aspiranti donatori sugli elementi su cui basare lo statuto dell'Associazione: apoliticità, nessuna discriminazione di razza o religione, donazione anonima e gratuita, tempestività nel rispondere alle chiamate, assoggettamento agli esami periodici e di controllo medico. Tutti si dichiarano d'accordo.
Nasce dunque l'AVIS con sede a Milano, in via della Moscova, 18.

I diciasette volontari che per primi credettero nel motto "CHARITAS USQUE AD SANGUINEM" sono: il dottor Ficai Veltroni, Ernesto Schianello, Giorgio Moscatelli, Livio Camba, Mario Pignatelli, Dante Anastasio, Schilingi Amleto, Serafino Baiocchi, Ernesto Bolchi, Celso Maioli, Angelo Cavagna, Antonio De Marchi, Carolina Pala, Angelo Grechi, Galiano Anguissola, Emanuele Zucca, Carlo Zucca. Il dottor Formentano è il Direttore Sanitario, Ficai Veltroni è il Segretario.
Fu nel 1927 che nacque nella mente dell'allora giovanissimo medico l'idea di fondare  una associazione di donatori, creando una mentalità tutta nuova di solidarietà sociale e di alto civismo.
Per 50 anni, fino alla sua morte avvenuta il 1° settembre 1977, è stato alla testa dell'Avis, prodigo di affetto per i suoi volontari, di consigli e di aiuti.

Fermo, in tempi duri, nella necessità di sottrarre l'Ente a qualsiasi ingerenza politica e partitica, egli ha dato un volto democratico di alto livello, con la partecipazione attiva di tutti i donatori alla sua conduzione. Persino nel periodo bellico e in quello della lotta di Liberazione, a costo della vita sua e dei suoi volontari, attuò il soccorso ai sofferenti persino con reparti clandestini. Tale opera suscitò da parte del generale Clark il più alto encomio.
Col crescere delle forze avisine erano intanto sorti i Centri trasfusionali gestiti dalla stessa AVIS e di cui lui fu il più grande animatore, sino a giungere alla applicazione della cosiddetta terapia mirata, cioè all'uso di frazioni di sangue necessarie per determinate infermità. Creò tutto dal nulla, organizzando congressi scientifici di livello mondiale.
A lui si deve la grande costruzione dell'Associazione avisina che raccoglie oggi 1.100.000 donatori volontari di sangue e 3.200 sedi.
"Questa è la storia di un'idea germogliata in un uomo che ha saputo accenderla in altri uomini, prima pochi, poi molti, oggi moltissimi, trasformandosi da idea in azione.
Da puro fatto umanitario è diventata un fenomeno etico-sociale che caratterizza la nostra epoca, anzi l'unico fenomeno illuminante del nostro tempo.
È diventata uno dei pochi fattori aggreganti in questa umanità desolatamente dispersiva".

Testi e immagini tratti dal volume del 50° dell'Avis di Milano pubblicato nel 1978.
Sotto: i ciclisti della nostra Società con gli sportivi dell'Avis Milanese al monumento del Donatore di Sangue.

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