4 ottobre 2008: RADUNO SOCIALE di chiusura del calendario ciclistico 2008!!!
CASSINA de' PECCHI - BUSSETO: Km 107

107 Km percorsi sotto un sole splendente, con un'aria trasparente e "frizzantina" lungo un percorso che si è snodato fra strade secondarie quasi prive di traffico, in mezzo alla verde campagna lombarda, attraversando piccoli centri abitati, inusuali per noi abituati a pedalare nel sovrapopolato hinterland milanese.

Puntuali, alle 8:15, dal piazzale dello stabilimento NSN di Cassina de' Pecchi, in 28 abbiamo inforcato la bici ed abbiamo iniziato a pedalare di buona lena. Presenti nel gruppone le punte di diamante femminili, Daniela e Maria Grazia.
Presente l'ingegner Valesini, o meglio l'immarcescibile "Valesa" che, pur dicendo "son giù d'allenamento…" si è macinato i suoi 107 Km senza fare una piega.
E poi Iginio, nonostante i suoi doloretti reumatici… 
Superfluo citare la presenza di Antonio Arlati, lui c'è sempre, forte del suo "titanio" 
(anche se sembrava un po' pensie-roso… ma per il Milan!). 

Giunti direttamente da Varazze, Giovanni e Silvana. Dopo la Roma - Santiago de Compostela (Km 2900) questi "107 kilometretti" per loro erano noccioline…  Anzi, la Silvana li ha proprio snobbati ... (poverina quell'egoista di Giovanni li ha voluti pedalare tutti lui, costringendola a seguirci con la loro macchina…).
Anche i due nostri "angeli custodi" Andrea e Silvano ci hanno dovuto seguire sul mezzo meccanico, assieme ai bagagli e pronti a soccorrerci in caso di bisogno.
Tutto è filato proprio bene… perfino un po' di vento alle spalle! Pedalando a 30 all'ora abbiamo toccato Cavaione, Zelo Buon Persico, Mignete, Galgagnano per arrivare a Lodi.

Di lì a Caviaga, alla "Osteria Darfani", la meta da raggiungere per un primo ristoro dopo 45 Km.
Sull'aia della cascina di famiglia con la vecchia osteria (elegantemente ristrutturata) i Darfani, osti da tre generazioni a Caviaga, ci avevano preparato uno spuntino a base di pane e salame "fatto in proprio", focaccine, pizzette, salatini, formaggi, olive e quant'altro.
Il tutto accompagnato da un Ortrugo delle valli piacentine profumato e fresco al punto giusto, talmente gradito a tutti che è stato un vero sacrificio contenersi ( …per non appesantire la gamba….) e risalire in sella per proseguire!

Chilometro dopo chilometro, fra le fughe in avanti, ai semafori, dei primi e le rincorse della coda del gruppo, passando da Turano Lodigiano, da Castiglione d'Adda e da Meleti, arriviamo al grande fiume Po.
Lo attraversiamo sul lungo ponte di Castelnuovo Bocca d'Adda. Seppure di corsa non possiamo non dargli uno sguardo: scorre placido e, con il cielo sereno, l'acqua è quasi azzurra, con riflessi argentei ed è alta. 
La temperatura è salita e così pure i chilometri.
Il ritmo scende a 26 o 27 km/ora ed un poco di fatica comincia a comparire, ma transitiamo da Monticelli d'Ongina (Km 85 dalla partenza) con qualche anticipo sulla tabella di marcia. 
Ancora pochi chilometri e siamo a Castelvetro Piacentino dove siamo attesi al ristorante per il pranzo.
Sul piazzale del ristorante la carovana si ricongiunge con le auto al seguito.
È tutto un aprir bagagli per cambiarsi le maglie sudate … Brillano al sole le spalle e la pancetta seminuda di qualche atleta… poi ci si approssima alla tavola.

Pasta asciutta e scaloppine con patate al forno assorbono l'attenzione di tutti. Qualche caraffa di bianco e di nero gira sui tavoli.
Qualche guancia tirata dalla fatica si rilassa e battute e barzellette passano da un tavolo all'altro.
Dopo pranzo, lo dicono tutti, la partenza è sempre un poco difficile … ma tant'è. Ormai rimangono pochi chilometri per arrivare a Busseto e così tutti di nuovo in bici.
Gli ultimi chilometri, saranno ricordati per due cose: la sosta alla Villa di Verdi, ed il tentativo di Silvio e Lucio

di incrinare la fama di Giuseppe Verdi stesso cantandone (a modo loro…) qualche romanza.   
Alle 15:08 siamo a Busseto, all'hotel I due Foscari, nella bella piazza intitolata a Giuseppe Verdi.
In piazza troneggia un imponente monumento bronzeo al grande musicista, ed ha sede l'omonimo teatro in un palazzo architettonicamente ispirato alla struttura di un castello trecentesco.
Ci sistemiamo in albergo e, dopo una salutare doccia calda, passiamo il pomeriggio visitando il centro storico di Busseto.

Sotto i caratteristici porticati lungo la via principale l'atmosfera è rilassante. Un misto di civiltà contadina e di modernità e cultura musicale è chiaramente percepibile. Dalla vetrina con esposto il famoso culatello di Zibello, alle "facce" dei Bussetani nei tanti bar lungo la via. Dall'incontro con il cantante Coreano giunto per un concorso lirico, alla signora in bicicletta ( …quella nera, di ferro,,,, di una volta) con la borsa della spesa.
L'arrivo del gruppo dei ciclisti AVIS in paese non è passato inosservato. Personalmente sono stato "agganciato" in un bar da un cordialissimo signore che dopo essersi informato chi eravamo e da dove venivamo, si è presentato come il vicepresidente della locale sezione AVIS e si è complimentato per le nostre iniziative.
La lunga giornata si è poi degnamente conclusa con una squisita cena nel salone dell'Hotel I Due Foscari.

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