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Così si esprimeva il presidente del Sodalizio, l'ing. Sergio Valesini, nel corso della tradizionale cena Sociale di fine anno, premiando i 29 partecipanti al "raid" con una targa ricordo, adducendo le seguenti motivazioni:
ARLATI ANTONIO: nella tappa Roma - Terracina è stato praticamente sempre in testa a tirare il gruppo dando una bella dimostrazione di generosità e facendo orgogliosa e felice la sua grande piccola tifosa.
BARZAGHI GIOVANNI: sempre vigile e attento, ha tenuto sotto controllo la situazione durante la preparazione, la corsa ed il dopo corsa, pronto a correggere le deviazioni dalla giusta rotta.
BOSSI ALDINA: ha corso sempreall'altezza della fama conquistata nel Regno delle Due Sicilie, dove è stata definita la più famosa ciclista d'Italia e dove è stata apprezzata come una brillante giornalista sportiva per aver scritto un bellissimo diario del giro.
CARLESIMO ARMANDO: alla fine della tappa della Cisa, dimenticando le fatiche ma non il suo passato di carabiniere, ha svolto accurate indagini coronate da successo per recuperare preziosa refurtiva da un fiume in piena.
ENRICO GIANMICHELE: ha messo la sua grande passione per la bicicletta e la sua preparazione atletica a disposizione della squadra, tirando il gruppo nei tratti più difficili, all'uscita da Roma ha entusiasmato anche gli imperturbabili Romani.
FUMAGALLI ANGELO: il suo straripante entusiasmo ha reso possibile l'impossibile e tutti gli Avisini, lui compreso, hanno compiuto una grande impresa, superando montagne, pianure, sole e pioggia per arrivare in trionfo a Marcianise.
GALIMBERTI GAETANO: imperturbabile e forte come una "roccia", insegna a tutti noi come si può "aggiungere vita agli anni" e come dobbiamo sempre essere curiosi di scoprire cosa c'è al di la' della vetta.
GATTI GIOVANNI: pedalando elegante e distaccato come un baronetto inglese conferisce un tocco di classe alla squadra brianzola.
GENTILI PIERO: l'alfiere della Colnago, dopo avere profuso le sue migliori energie sul Passo della Cisa, si è sacrificato nelle retrovie per riportare in gruppo i dispersi e gli incidentati.
GUZZI AMBROGIO: da bravo, saggio e forte nonno, con l'esempio ed il consiglio dato al momento opportuno ha contribuito in modo determinante a mantenere l'armonia nel gruppo.
GUZZI PASQUALE: la sua ormai famosa pesca alla trota in barile e le battute dette con il suo inconfondibile vocione hanno rallegrato l'atmosfera e fatto dimenticare la fatica.
ISOLA GIUSEPPE: non trovando più, dopo la Cisa, salite adatte alle sue doti di scalatore si è dedicato ad un fotoreportage che verrà pubblicato da Epoca.
MANNURITA ANTONIO: nonostante fosse sottoposto a debilitanti diete ipocaloriche e costretto a lottare con inconvenienti causati dal pur pregevole mezzo meccanico, ha superato brillantemente le prove mettendo così in crisi i luminari della medicina sportiva.
MANNURITA LUCA: dopo aver aiutato il padre a scollinare la Cisa, si è piazzato al quarto posto in testa al gruppo e non ha più mollato quella posizione fino a Marcianise, facendo tesoro dei consigli dell'Aldina.
MAZZOLENI LUIGI: una gran forza di volontà gli ha consentito di compiere in solitudine la scalata della Cisa resistendo alla tentazione di salire in macchina come lo implorava di fare la Ingrid.
NOTARPIETRO GIOVANNI: sull'ultimo tratto della Cisa è andato così forte da essere proiettato direttamente in cielo dove sembra abbia avuto una visione miracolosa prima di ritornare in terra per festeggiare l'arrivo suo a Marcianise e della sua prima nipotina in famiglia.
ORLANDI ANTONIO: quando è stanco di inseguire immaginari trofei e decide di mettere la sua freschezza atletica e la sua passione per la bicicletta al servizio della squadra, diventa per noi un vero campione.
PEDONE LUIGI: non contento degli applausi ricevuti collettivamente dalla squadra, si esibisce personalmente sul lungomare di Cecina in uno spettacolo notturno molto apprezzato dalle turiste nordiche.
PERONI PIERINO: chi è stato aiutato dal "Pierino" in corsa sa che è un amico altruista e generoso, chi l'ha visto in fuga a 50 km/ora per cambiare una ruota senza far fermare la squadra sa che è un ciclista ancor giovane e fortissimo.
POLLASTRI VINCENZO: da esperto meccanico, con la sua miracolosa cassetta degli attrezzi, ha sistemato i guai delle bici; da bravo capitano della strada, con le sue tirate ben regolate in testa al gruppo, ha alleggerito le fatiche dei ciclisti in crisi ben mascherata.
RAVIZZA ANTONIO: sempre sereno ed imperturbabile sotto il sole e la pioggia, ha saputo calcolare esattamente la migliore distribuzione delle forze per arrivare con bici e baffi in perfetta forma al traguardo di Marcianise.
ROSA SILVANO: nonostante che un incidente occorsogli prima del "raid" gli avesse impedito di svolgere un adeguato allenamento, è riuscito a salire sulle rampe della Cisa danzando sui pedali, come se fosse in una sala da ballo, ad un ritmo di rock.
SALA ANGELO: solo dopo aver pagato l'ultimo conto al ristorante ed aver brindato ancora una volta alle fortune dell'Avis, ha confessato il segreto che lo ha fatto diventare uno dei migliori scalatori della squadra: per trenta giorni dalle 5 alle 7 del mattino pedalava sulla cyclette con il freno tutto tirato.
SALOMONI OSVALDO: ha sostenuto im modo brillante il difficile ruolo di consorte della "più famosa ciclista d'Italia", concedendosi una sola scappatella sulla Cisa, quando ha abbandonato momentaneamente l'Aldina per inseguire la Gloria.
SANVITO ALBINO: ha avuto solo due problemi: far funzionare la videocamera e non perdere per strada il Presidente sulle rampe della Cisa.
TERMINE PIETRO: i severi allenamenti impostigli dal professor Ambrogio gli hanno permesso di acquistare la linea e le doti di scalatore di un capriolo degli Appennini e di essere un degno genitore ciclista della giovane promessa Marco.
TERMINE MARCO: il nostro giovanissimo simpatico alfiere è stato molto brillante sulla Cisa e nella tappa di Cecina nonché molto galante a Marcianise quando ha concesso ad una signora di tagliare per prima il traguardo finale.
TORNIELLI GIUSEPPE: ha avuto la soddisfazione di poter percorrere nella realtà ed alla testa del gruppo le strade e le tappe che per primo aveva individuato e proposto quando pochi o nessuno credeva possibile l'impresa.
VALESINI SERGIO: due cose gli sono andate bene: ha scelto la squadra migliore ed ha dimostrato al "Bruno" che almeno come ciclista non era ancora da buttare via. Due cose gli sono andate buche: non è arrivato primo sulla Cisa e non è riuscito a far mettere il casco al Gentili.
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